Lettere anonime, uno stillicidio
il Gazzettino 11 gennaio 2005
Dopo i cantastorie e l’attacco alla casa di riposo di Badia,
ecco le accuse ai corsi disabili
Pubblichiamo l’articolo del GAZZETTINO
sotto riportato, esclusivamente per stigmatizzare e portare al pubblico
ludibrio un comportamento che riteniamo semplicemente spregevole!
Sembra proprio che Badia Polesine abbia una strana
propensione per la diffusione delle lettere anonime: un esercizio
alquanto disdicevole che negli anni ha seminato polemiche e prodotti
danni anche personali. La memoria porta indietro all'epoca del cosiddetto
"Cantastorie"
o dei "Cantastorie", come in più occasioni è
stato riconosciuto, ma ultimamente sono state prese di mira istituzioni
e servizi importanti. Verso la fine del 2004
è toccato alla Casa di riposo, in questi giorni una nuova
lettera anonima inviata non solo alla stampa, ma anche a tanti enti,
riguarda il servizio "Enaip - Essagi" che per
il quinto anno scolastico consecutivo si svolge presso l'Istituto
"Caenazzo-Bronzin". Si tratta di un'attività voluta
dall'arciprete Dante Bellinati per dare ai ragazzi disabili un'occasione
per ottenere una formazione professionale e prepararli, ove possibile,
a un inserimento nel mondo del lavoro. I locali in cui si svolge
questa attività, che è curata dalla Provincia, dall'Enaip
e con la quale collabora l'Ulss 18, sono al "Caenazzo-Bronzin"
che li ha messi a
disposizione gratuitamente. Locali che sono stati ultimamente sistemati
e messi a norma con un
contributo sostanzioso della Fondazione Cariparo. Negli ultimi due
anni a fine attività scolastica gli studenti hanno tenuto
nel cortile dell'istituto degli apprezzati spettacoli prima e dopo
dei quali c'è stata l'occasione per approfondire le tematiche
legate a questo tipo di attività.
Come un fulmine a ciel sereno ecco arrivare una lettera
che ha come sedicente mittente "Associazione genitori via Cigno
45 di Badia", ma di fatto anonima, dato che non ha alcuna firma,
parla di disorganizzazione e promesse non mantenute e contiene accuse
gravi e diffamanti verso chi opera nella struttura.
Mariano Ugo Brasioli, presidente dell'associazione "Lavolanda"
costituita a Badia Polesine prima di Natale fra tutti i genitori
che hanno i figli frequentanti i corsi Enaip-Essagi, commenta: «La
cosa - spiega Brasioli - mi giunge totalmente nuova e da essa ci
sentiamo gravemente danneggiati. La Volanda è nata proprio
per creare un collegamento fra chi organizza i corsi per i nostri
figli, le istituzioni e la società civile per dare un futuro
a questi ragazzi. Con lettere di questo tipo non si costruisce
nulla tenuto anche conto che le istanze che contiene non
ci sono mai state sottoposte da nessun genitore. Certo, ci
sono cose che vanno discusse e migliorate secondo la più
normale delle dialettiche, ma andare oltre è grave.
Esprimo la massima solidarietà dell'associazione
e
mia personale alle persone che ingiustamente vengono accusate senza
prove: mi tolgo tanto di cappello per
quello che viene fatto e che è rappresentato dall'assistente
sociale della Provincia Lucia Beria».
Quest'ultima, conosciuto il contenuto della lettera, afferma: «Facciamo
incontri mensili con i genitori e cose del genere non sono mai state
dette da nessuno, adesso che c'è Lavolanda lavoriamo ancor
meglio. Non capisco il motivo di una lettera del genere».
Paolo Aguzzoni
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