Le statistiche sulla disabilità in Italia
La legge-quadro 5 febbraio 1992 n. 104, che resta il cardine della
vigente legislazione in materia, nell'art. 3 - accogliendo le indicazione
dell'OMS – afferma che: "E' persona handicappata colui
che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata
o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento,
di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare
un processo di svantaggio sociale o di emarginazione"....
Orbene l'ISTAT stima che in Italia vi siano circa 2 milioni 824mila
disabili, di cui 960mila uomini e 1 milione 864mila donne.
L'ISTAT stima che in Italia vi siano circa 2
milioni 824mila disabili, di cui 960mila uomini e 1 milione
864mila donne. Il numero di disabili (di 6 anni o più) che
vive in famiglia è di circa 2 milioni 615mila unità,
pari al 4,85% della popolazione. La disabilità
riguarda prevalentemente le persone di over 60: risulta disabile
il 17% degli ultrasessantenni (2 milioni 57mila individui) e il
37,7% delle persone di 75 anni e più. I disabili
di età inferiore ai 60 anni sono 620mila, in particolare
188mila hanno fino a 14 anni.
Dall'indagine sulle condizioni di salute è possibile identificare
4 tipologie di disabilità: confinamento individuale
(costrizione a letto, su una sedia non a rotelle o in casa), disabilità
nelle funzioni (difficoltà nel vestirsi, nel lavarsi,
nel fare il bagno, nel mangiare), disabilità nel
movimento (difficoltà nel camminare, nel salire
le scale, nel chinarsi, nel coricarsi, nel sedersi), disabilità
sensoriali (difficoltà a sentire, vedere o parlare).
Le difficoltà nella sfera della comunicazione,
quali l'incapacità di vedere, sentire o parlare, coinvolgono
circa l'1% della popolazione di 6 anni e più. Al fine di
conoscere il numero dei ciechi e dei sordi, è possibile analizzare
anche i dati relativi alle invalidità permanenti dalla quale
risultano circa 352mila ciechi totali o parziali, 877mila persone
con problemi dell'udito più o meno gravi e 92mila sordi prelinguali
(sordomuti). Ben il 33% dei disabili è portatore
di almeno due disabilità contemporaneamente fra disabilità
nelle funzioni, disabilità nel movimento e disabilità
sensoriali.
Alcune cifre
L'istruzione
L'Italia è uno dei pochi paesi nei
quali le persone disabili sono in grandissima parte integrate nelle
scuole normali. Nel corso del tempo il livello d'istruzione
delle persone disabili si è notevolmente elevato. Infatti,
il 38% dei disabili fra i 15 e i 44 possiede un
diploma o una laurea, rispetto al 14% dei disabili in età
45-64 anni. L'incremento dei livelli d'istruzione si è verificato
anche fra i non disabili, ma fra i disabili il recupero è
stato molto più rapido, e ha riguardato in misura maggiore
le donne, che hanno così compensato lo svantaggio che avevano
in passato rispetto agli uomini. Tuttavia, permane una percentuale
considerevole di persone disabili, anche giovani, senza alcun titolo
di studio: è in questa condizione circa il 15 % dei disabili
in età 15-44, mentre fra i non disabili tale percentuale
è praticamente nulla.
Il lavoro
Nonostante le innovazioni legislative in tema di inserimento lavorativo
(L.68/99) e le molte iniziative attivate anche grazie a progetti
e finanziamenti europei, tutt'oggi in Italia si rilevano livelli
di occupazione dei disabili ancora piuttosto bassi. Il
tasso di occupazione fra i disabili è infatti pari al 21%,
meno della metà di quello rilevato fra i non disabili. Occorre
tuttavia considerare che fra i disabili in età lavorativa
circa il 27% è del tutto inabile al lavoro. Le donne disabili
sono notevolmente svantaggiate rispetto agli uomini: le prime hanno
un tasso di occupazione dell'11% e i secondi del 29%; tale svantaggio
esiste anche fra i non disabili, sebbene l'entità delle differenze
fra maschi e femmine non sia così elevata.
La famiglia
Il 28% dei disabili vive solo, rispetto all'8%
dei non disabili; anche in questo caso è prevalente il numero
delle persone anziane, soprattutto le vedove. L'età media
dei disabili soli è infatti di 76 anni per gli uomini e 80
anni per le donne. Il 26% dei disabili fino a 44 anni è coniugato.
La condizione di disabilità fra i giovani comporta una loro
permanenza nel nucleo d'origine; si riscontra così che il
34% dei disabili di età 25-44 anni vive
con i genitori (rispetto al 19% dei non disabili), e che il 17%
dei disabili della stessa età vive con un solo genitore (rispetto
al 6% dei non disabili). Questo implica verosimilmente una situazione
di maggiore necessità economica. La famiglia rimane il perno
fondamentale di riferimento per le persone disabili: il 90% dichiara
un buon livello di soddisfazione rispetto alle relazioni familiari,
percentuale simile a quella dei non disabili. Più bassa è
invece la soddisfazione nei confronti delle relazioni con gli amici:
è soddisfatto il 68% dei disabili a fronte dell'86% dei non
disabili.
Vita sociale
La partecipazione sociale delle persone disabili costituisce la
sfida più grande e più difficile da affrontare, perché
alle problematiche personali si sommano quelle derivanti dal contesto
ambientale e culturale.
L'informazione: circa il 18% dei disabili con un'età
inferiore ai 44 anni legge i quotidiani, a fronte del 20% dei non
disabili della stessa fascia di età. Circa il 67% dei disabili
tra i 18 e 44 anni ascolta la radio, ed il 92% segue programmi televisivi
quasi tutti i giorni.
Tempo libero: il 22% dei disabili di età
inferiore ai 44 anni si è recato al cinema, al teatro o a
vedere spettacoli vari negli ultimi 12 mesi, a fronte del 31% dei
non disabili. Il 20% dei disabili legge libri.
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